"I musei non sono fine a se stessi, ma un mezzo al servizio dell’umanità".
Questa affermazione di Alma Wittlin (una luminare in tema di concettualità degli allestimenti museali) è valida non solo per i musei, ma per tutti i beni culturali, in quanto fonte di pensiero, esperienza, sensazioni e in una parola di conoscenza e portatori di valore, non solo culturale, ma sociale, proprio in quanto produttori e generatori di sensazioni. Il museo per farla breve è espressione sociale, culturale, economica di un territorio ed è ad esso indissolubilmente legato come memoria del passato, cemento del presente e carburante per il futuro. Penso che in Sardegna, più che in ogni altra Regione, questo concetto di legame col passato sia indissolubile.

Le analisi dei visitatori di musei e mostre conferma come la maggior parte della popolazione, sia di fatto esclusa da questo tipo di funzione, per motivi che possono essere riconducibili a barriere e ostacoli che impediscono l'accesso in senso fisico, economico, ma anche e soprattutto culturale. Gli strumenti di comunicazione museale per veicolare un contenuto, sono fondamentali per riuscire a creare (o a ricreare) quel legame tra cittadini/visitatori e patrimonio culturale.

Il MiBAC, leggendo il suo Atto di indirizzo sui criteri tecnico scientifici e sugli standard di funzionamento e sviluppo dei musei, fa un esplicito riferimento nei "Rapporti con il pubblico e relativi servizi” al fatto che "I musei affiancano al dovere della conservazione del proprio patrimonio, la missione, rivolta a varie e diversificate fasce di utenti, di renderne possibile la fruizione a scopo educativo, culturale, ricreativo e altro ancora". I meccanismi che permettono di tradurre concretamente in prassi i principi teorici enunciati nella normativa sono i seguenti:

  1. Accesso (fisico, economico e culturale); 
  2. Partecipazione (ai processi creativi e decisionali); 
  3. Rappresentazione di più culture all'interno delle istituzioni culturali.

Ma questi, che sono poi obiettivi, non sono perseguibili senza uno studio del territorio di riferimento e soprattutto senza un rapporto di scambio e di conoscenza dei visitatori e dei loro bisogni. Inoltre, nei progetti museali, sottolineo sempre la necessità di avviare dei canali di comunicazione con le altre istituzioni territoriali, in modo da cercare di far superare al Museo, quel limite psicologico e conoscitivo, che a volte lo isola dal resto della società. 


Giuliano Ciari 
Project Manager @ Pc Planet